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ESECUZIONE DELLA PENA E INCLUSIONE SOCIALE

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N15
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COSTRUIRE UNA GOVERNANCE REGIONALE
Nel 2013 La Corte Europea dei diritti umani condannò l’Italia per la violazione dell’art. 3, trattamenti inumani e degradanti, della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). “La carcerazione – affermarono i giudici di Strasburgo – non fa perdere al detenuto il beneficio dei diritti sanciti dalla Convenzione. Al contrario, in alcuni casi, la persona incarcerata può avere bisogno di una maggiore tutela proprio per la vulnerabilità della sua situazione e per il fatto di trovarsi totalmente sotto la responsabilità dello Stato.

La Corte concesse, comunque, all’Italia un anno di tempo per presentare un piano credibile di azione.
Il mandato, con l’istituzione degli Stati Generali della Esecuzione Penale, fu affidato a personalità esperte del sistema penitenziario e di diverse altre discipline chiamate a confrontarsi e dibattere per elaborare proposte in merito. A distanza di due anni dalla loro conclusione, riteniamo sia necessario fare il punto della situazione, raccogliere le idee e tradurre in realtà quelle che sono immediatamente realizzabili a normativa vigente.

Il materiale del convegno è scaricabile qui sotto:

Corrado Cosenza, Istruzione degli Adulti-ufficio V°-USR Lombardia (presentazione)

Francesca Perrini, Direttore Centro Giustizia Minorile, Ministero della Giustizia (presentazione)

Graziella Bertelli, Progetto trattamento avanzato tossicodipendenti "La Nave" (presentazione)

Filippo Giordano, Università Bocconi (presentazione)

Francesco Scopelliti, Responsabile Ser.T Carcere Bollate e Responsabile Sert.T Tribunale Milano
(presentazione)